Avvocato
Andrea Cova
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Meningite: risarcimento danni
La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono cervello e midollo spinale, le meningi.
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La meningite spesso ha origine infettiva: è causata da diversi batteri (fra cui il meningococco è il più pericoloso), virus o funghi trasmessi attraverso starnuti, colpi di tosse o contatto ravvicinato con persone infette. I sintomi della meningite sono estremamente vari, così come le possibili conseguenze.
Le conseguenze gravi più comuni, talvolta permanenti, sono:
La medicina ha fatto progressi nella prevenzione e nel trattamento della meningite, ma ancora oggi circa il 30% dei pazienti riporta conseguenze e il 10 % perde la vita.
Si tratta, infatti, di una malattia che si manifesta improvvisamente, che ha sintomi iniziali poco riconoscibili (perché simili a quelli di un’influenza) e che nei casi “fulminanti” può portare alla morte nel giro di 48 ore.
Le misure di profilassi contro la meningite aiutano a contenere il contagio e gli antibiotici sono una terapia efficace per le infezioni batteriche, mentre il vaccino per la meningite, per cui esiste un calendario codificato dal Ministero della Salute, è la migliore arma di prevenzione.
Le cause della meningite
La malattia ha solitamente un’origine infettiva di 3 differenti nature:
La meningite batterica da meningococco
Il meningococco di per sé non è necessariamente pericoloso: spesso, infatti, è presente nel naso e nella gola di portatori sani. Tuttavia, ogni anno questo batterio è responsabile di 1,2 milioni di casi conclamati di meningite o setticemia, dei quali 135.000 portano alla morte.
I sierogruppi
Esistono 13 sottotipi di meningococco, tecnicamente detti sierogruppi, ma soltanto 6 di essi possono provocare meningite: il meningococco C, A, B, Y, W135 e, più raramente, X.
Due tra i sierogruppi più nocivi, B e C, sono diffusi anche in Italia. Sia il meningococco B che il meningococco C causano gli stessi sintomi di altre forme di meningite, tuttavia nel 10-20% dei casi la malattia progredisce in modo più rapido, portando alla morte anche in poche ore.
La meningite virale
Un’altra forma di meningite, la più diffusa, è causata da Herpesvirus e da Enterovirus: detta anche meningite asettica, colpisce in particolar modo i bambini di età inferiore ai 5 anni (e in particolare i neonati) e le persone con deficit del sistema immunitario.
La maggior parte degli individui che entra in contatto con i due virus non si ammala. Tuttavia, si evidenziano pazienti in cui la malattia si sviluppa, comparendo entro 6-10 giorni dal contagio e, nella maggior parte dei casi, risolvendosi nell'arco di 7-10 giorni.
I sintomi della meningite
Per tutti i tipi di meningite i sintomi iniziali sono aspecifici, cioè generici e somiglianti a quelli di una comune influenza:
Dopo qualche ora/giorno sorgono ulteriori segnali, tra cui:
Nei neonati, inoltre, si possono presentare ulteriori segnali della meningite, tra cui:
In presenza di questi sintomi è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante, che valuterà se sia opportuno il ricovero in ospedale. Un’analisi del sangue o del liquido cerebrospinale, poi, permetterà in poco tempo di verificare la presenza della meningite e il sierogruppo.
Una volta individuata, si procederà con terapie ad hoc e con l’eventuale procedura di profilassi contro la meningite per le persone entrate in stretto contatto con il paziente.
Come si trasmette
La meningite si può trasmettere attraverso colpi di tosse, starnuti e oggetti contaminati con la saliva contenenti il batterio o il virus patogeno.
Per la trasmissione, è necessario un contatto ravvicinato (inferiore ai due metri di distanza) e prolungato con una persona infetta. La malattia è contagiosa soltanto durante la fase acuta e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio. Inoltre, non tutti i contagi si traducono in meningite.
Chi è a rischio
Nessun soggetto è completamente immune dal rischio di meningite, ma alcune categorie sono più esposte di altre. In particolare:
Per le infezioni da meningococco sono potenzialmente a rischio i “contatti stretti” legati ai soggetti che nei sette giorni precedenti hanno:
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