Avvocato
Andrea Cova
Assistenza in tutta Italia per ogni tipologia di responsabilità sanitaria
Le lacerazioni ano-rettali sono una delle possibili e più sgradevoli conseguenze per la neomamma che il parto può causare.
Per lacerazione ano-rettale si intende una lesione che interessa non soltanto la parete vaginale e i muscoli, ma anche lo sfintere anale (definita lacerazione di III grado) e che nei casi più gravi, coinvolge la mucosa anale (definita lacerazione di IV grado).
I principali fattori di rischio, o condizioni che aumentano la possibilità di subire questo tipo di danno sono:
- La macrosomia fetale, ossia l’ato peso alla nascita del neonato (> si 4000 gr);
- la distocia di spalla, emergenza ostetrica dovuta alla mancata uscita delle spalle dal canale vaginale in seguito al disimpegno della testa;
- l’uso di forcipe o ventosa per favorire la nascita del neonato.
Le complicanze associate alle lacerazioni ano-rettali, in relazione alla gravità della lesione, possono essere anche permanenti e possono interferire nella vita privata della donna, con importanti ripercussioni sulla salute fisica, psicologica, sociale e sessuale.
Le principali complicazioni sono:
- incontinenza delle feci e del gas;
- dolore perineale;
- disfunzioni sessuali;
- dolore percepito durante i rapporti sessuali.
- errore ostetrico.
L’ostetrica, al termine di ogni parto avvenuto per via vaginale, è tenuta ad effettuare un metodico controllo del canale vaginale e dei genitali esterni della donna ed a diagnosticare l’eventuale grado di lacerazione presente, ovvero valutare quali tessuti sono coinvolti dalla lesione stessa.
Nei casi in cui l’ostetrica valuti la presenza di una lacerazione che coinvolge anche le strutture ano-rettali è tenuta ad avvisare il medico ginecologo.La mancata diagnosi di lacerazioni profonde e, quindi, la mancata riparazione immediata e metodica delle strutture coinvolte da parte del medico, provoca un peggioramento della prognosi legata alle complicanze associate alla lesione stessa,
Le principali cause di errori ostetrici sono:
- errata o mancata valutazione dello sviluppo fetale;
- errata o mancata diagnosi di emergenze ostetriche, in particolare la distocia di spalla;
- errata diagnosi riguardante la posizione e il grado di discesa del feto nel canale del parto, che si collega ad un inutile e quindi potenzialmente dannoso utilizzo del forcipe o della ventosa;
- scelta di non praticare l’episiotomia (a scopo precauzionale) in particolari condizioni, quali ad esempio, perineo corto, pregressa lacerazione ano-rettale o macrosomia fetale.
Risarcimento danni
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