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Andrea Cova

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Anomalie del liquido amniotico: oligoidramnios

L'oligoidramnios è una condizione che può presentarsi durante la gravidanza, caratterizzata da una riduzione quantitativa di liquido amniotico.

Il liquido amniotico è un liquido chiaro contenuto nel sacco amniotico che circonda e protegge il bambino durante la gravidanza.

All’inizio è costituito essenzialmente da acqua. Verso la 20° settimana di gestazione, l’urina del feto ne diventa la sostanza principale.

Il feto respira e inghiotte il liquido amniotico che favorisce la nutrizione, la maturazione dei polmoni, la crescita del feto ed il mantenimento di una temperatura stabile.

Il volume di liquido amniotico aumenta durante la gravidanza raggiungendo il livello massimo all’incirca alla 34a settimana.

Nella maggior parte dei casi, questo fenomeno non compromette l’esito della gestazione, che procede normalmente.

Nella tarda gravidanza, inoltre, una lieve riduzione del liquido all’interno del sacco amniotico può considerarsi una condizione parafisiologica.

Tuttavia, quando l’oligoidramnios si sviluppa nel primo e secondo trimestre, può causare un ritardo nella crescita del feto.

L’insufficienza utero placentare, la compressione del cordone ombelicale, la rottura prematura delle membrane, il parto prematuro, l’aspirazione di meconio, la preclamsidia, il distacco della placenta, l’ipoplasia polmonare e il parto cesareo, sono tutte complicanze associate all’oligoidramnios.

Altre complicanze sono l’insufficiente sviluppo polmonare del feto e i disturbi perinatali respiratori (sindrome da distress respiratorio).

Il bambino risulta, infatti, compresso contro le pareti dell’utero materno e potrebbe non esserci spazio sufficiente per la sua crescita; questo stato di sofferenza può tradursi in patologie malformative (quali il piede torto e displasia dell’anca),

La madre può, inoltre, avvertire i movimenti fetali con particolare intensità, così come il battito cardiaco del bambino.

Durante il travaglio, mancando l’azione protettiva del liquido amniotico, il feto può andare più facilmente incontro a sofferenza.

L’oligoidramnios è uno dei principali segnali di malfunzionamento della placenta e una madre che presenta questa condizione potrebbe dover partorire prematuramente o potrebbe avere un parto indotto prima che il bambino subisca lesioni a causa di una disfunzione placentare o della compressione del cordone ombelicale durante il travaglio.

L’oligoidramnios è di frequente riscontro nelle gravidanze oltre il termine.

Il liquido amniotio può diminuire a causa dell’alterata permeabilità delle membrane o della rottura prematura delle stesse, come in corso di infezione di citomegalovirus o toxoplasmosi.

In alcuni casi l’oligoidramnios è provocato anche dalla scarsa assunzione d liquidi da parte della madre o da un forte stato di stress.

Raramente, l’oligoidramnios può indicare una malformazione fetale relativa all’apparato digerente o urinario, perché le urine rappresentano uno dei costituenti principali del liquido amniotico. La carenza di liquido può anche riflettere uno scarso flusso ematico placentare e, quindi, può essere associato a un ritardo di crescita fetale.

Un errore del sanitario nella mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare nei casi più gravi, al decesso della madre o del bambino.

In questo caso anche i familiari del paziente vittima di malasanità, potrebbero avere diritto al risarcimento e cioè il marito (convivente more uxorio o il partner convivente), i genitori, il figlio o la figlia, i fratelli o le sorelle e gli eredi.

Il medico legale, coadiuvato da un medico specialista e affiancato dal legale, può capire se vi siano stati errori nella diagnosi, nell’esecuzione del trattamento sanitario o nello svolgimento della terapia e verificare se vi sia responsabilità del medico o dell’Ospedale.

Essenziale in questa fase sarà lo studio della documentazione medica, tra cui cartella clinica, esami e consenso informato che dovranno essere richiesti alla struttura.

Cause dell’oligoidramnios

Il volume del liquido amniotico è determinato dalla quantità di liquido che fluisce nel e dal sacco amniotico.

La rottura delle membrane è la causa più comune dell’oligoidramnios.

Dal momento che il liquido amniotico è costituito principalmente da urina del feto durante la seconda metà della gravidanza, l’oligoidramnios può essere causato anche dall’assenza di produzione di urina da parte del feto o da un blocco presente nel tratto urinario del feto.

L’oligoidramnios può essere una condizione cronica o acuta.

La condizione acuta si presenta nei casi di ipossia fetale e può essere causata da una preclamsidia molto grave.

Le cause di oligoidramnios comprendono le seguenti:

1. cause materne. Associate a insufficienza placentare o dell’utero fra le quali:

- diabete o nefropatia (danni ai reni);

- preclamsidia

- Disidratazione

- assunzione di alcuni farmaci inibitori del recettore dell’angiotensina

- ipertensione cronica

- Malattie vascolari del collagene.

2. cause placentari.

- distacco della placenta;

- trombosi o infarto della placenta;

- insufficienza utero placentare

- sindrome di trasfusione tra gemelli.

3. cause fetali.

- restrizione della crescita

- morte del feto

- gravidanza post termine

- rottura delle membrane fetali

- anomalie congenite, soprattutto quelle associate a una riduzione della produzione di urina

- anomalie cromosomiche come la sindrome di down o anomalie che causano problemi di deglutizione.

Fattori di rischio di oligoidramnios

Molte donne che sviluppano oligoidramnios non presentano fattori di rischio identificabili.

Pertanto, è fondamentale che il meico tenga sotto controllo i livelli di liquido amniotico durante la gravidanza anche in assenza di fattori di rischio.

I fattori di rischio includono:

- pressione alta materna

- diabete materno

- problemi alla placenta

- lupus

Diagnosi

La diagnosi viene effettuata con la misurazione ultrasonografica del volume del liquido amniotico.

La gestione prevede un attento monitoraggio e valutazioni ecografiche seriali.

Le cause di oligoidramnios comprendono le seguenti:

- Insufficienza uteroplacentare (p. es., a causa di preeclampsia, ipertensione cronica, distacco di placenta, un disturbo trombotico, o un altro disturbo materno)

- Farmaci (p. es., ACE-inibitori e FANS)

- Gravidanza oltre il termine

- Malformazioni fetali, in particolare quelle che diminuiscono la produzione di urina

- Ritardo di crescita intrauterino

- Morte del feto

- Anomalie cromosomiche del feto (p. es., aneuploidia)

- Rottura delle membrane (prematura o a termine)

- Idiopatica

Complicanze

Le complicanze dell'oligoidramnio comprendono:

- Morte del feto

- Ritardo di accrescimento intrauterino

-Retrazioni degli arti (se l'oligoidramnios comincia all'inizio della gravidanza)

- Maturazione polmonare ritardata o incompleta (se l'oligoidramnios comincia all'inizio della gravidanza)

- Incapacità del feto a tollerare il travaglio, che porta alla necessità di parto cesareo

Il rischio di complicanze dipende da quanto liquido amniotico è presente e quale sia la causa.

Sintomatologia dell'oligoidramnios

L'oligoidramnios di per sé tende a non causare sintomi materni diversi da un senso di diminuzione del movimento fetale. La dimensione dell'utero può essere minore rispetto a quella prevista in base alla data.

Le patologie che causano o contribuiscono a determinare l'oligoidramnios possono causare sintomi.

Diagnosi dell'oligoidramnios

- Misurazione ecografica del volume del liquido amniotico

- Esame ecografico completo, compresa la valutazione di malformazioni fetali

- Test per cause materne sospettate clinicamente

L'oligoidramnios può essere sospettato se la dimensione dell'utero è minore del previsto per la data o se i movimenti fetali sono diminuiti; essa può essere sospettata anche sulla base di risultati ecografici accidentali. Tuttavia, le stime qualitative del volume del liquido amniotico tendono a essere soggettive. Se si sospetta l'oligoidramnios, il liquido amniotico deve essere valutato quantitativamente con l'indice del liquido amniotico.

Il volume del liquido amniotico non può essere misurato direttamente in modo sicuro, tranne forse durante il parto cesareo. Così, il fluido in eccesso è definito indirettamente utilizzando criteri ecografici, in genere l'indice del liquido amniotico. L'indice del liquido amniotico è la somma della profondità verticale del fluido misurato in ciascun quadrante dell'utero. I normali intervalli di indice del liquido amniotico vanno da > 5 a < 24 cm; valori ≤ 5 cm indicano oligoidramnios.

Risulta essenziale che la diagnosi sia corretta e tempestiva.

Identificazione delle cause

Se viene diagnosticato l'oligoidramnios, si devono controllare eventuali cause, tra cui la rottura prematura delle membrane.

Deve essere eseguito l''esame ecografico completo per verificare l'eventuale presenza di malformazioni fetali e tutte le cause placentari evidenti (p. es., abruptio placentae).

I medici possono offrire di effettuare l'amniocentesi e lo studio del cariotipo fetale, se l'ecografia suggerisce malformazioni fetali o aneuploidie.

Se si sospetta un'insufficienza uteroplacentare e viene rilevata una restrizione della crescita intrauterina, l'arteria ombelicale deve essere valutata utilizzando l'ecografia Doppler.

Trattamento dell'oligoidramnios

- Ecografia seriata per determinare l'indice del liquido amniotico e monitorare la crescita fetale

- Non stress test o profilo biofisico

L'ecografia deve essere eseguita almeno 1 volta ogni 4 settimane (ogni 2 settimane se la crescita è ritardata) per monitorare la crescita fetale. L'indice del liquido amniotico deve essere misurato almeno 1 volta/settimana. La maggior parte degli esperti raccomanda il monitoraggio fetale con il non stress test o col profilo biofisico almeno 1 volta/settimana e concepimento da 36 a 37 settimane/6 giorni se l'oligoidramnios è isolato e non complicato. Tuttavia, questo approccio non ha dimostrato di prevenire la morte fetale.

Inoltre, il momento ottimale per espletare il parto è controverso e può variare in base alle caratteristiche della paziente e alle complicanze fetali.

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